Orac

L’ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity, capacità di assorbimento del radicale ossigeno) è una metodica che in vitro misura l’azione antiossidante di alimenti e integratori.

L’ORAC fu messo a punto nel 1993 dai professori Cao and Prior e determina la capacità di una sostanza antiossidante di inibire la degradazione ossidativa di una molecola fluorescente provocata da radicali perossilici.

Nel corso degli anni, la metodica ORAC è stata ampiamente utilizzata e gli alimenti analizzati sono stati moltissimi. Anche l’USDA (United States Department of AgricultureDipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) l’ha impiegata mettendo a punto una tabella molto dettagliata con i valori ORAC di moltissimi cibi (l’ORAC esprime la quantità di micromoli di antiossidanti in 100 g della sostanza), ma nel maggio 2012 la pubblicazione è stata ritirata in quanto non esistono evidenze scientifiche tali che dimostrino la validità del test peraltro eseguito solo in vitro. Decisione clamorosa, visto che proprio sui valori di ORAC i nutrizionisti hanno promosso frutta e verdura come grandi antiossidanti!

I limiti della metodica sono diversi; uno di questi è legato al fatto che l’ORAC, pur misurando quantitativamente l’azione antiossidante di un alimento (dà cioè una stima quantitativa di quanti radicali liberi una sostanza antiossidante può neutralizzare), non fornisce indicazioni sulla velocità del processo, un dato invece fondamentale per quantificare l’efficacia antiossidante delle varie sostanze dal momento che quanto più velocemente l’azione antiossidante viene espletata, tanto minori sono le possibilità che l’azione dei radicali liberi provochi danni alle strutture biologiche.

Un altro limite dell’ORAC è che esso misura soltanto l’attività antiossidante dei radicali perossilici che non sono gli unici tipi di radicali (peraltro, in vivo, la formazione di radicali perossilici non è mai stata dimostrata); altri dubbi sulla validità della metodica derivano poi dal fatto che il valore ORAC di un antiossidante può variare molto in base al protocollo di analisi impiegato (metodica estrattiva, temperatura, sonda ecc.; quindi solo a parità di protocollo analitico i valori sono paragonabili).

È necessaria anche un’altra precisazione: nell’ambito del test ORAC, quando si parla di “sostanze antiossidanti” si fa riferimento a composti, come per esempio i polifenoli, che hanno mostrato una capacità antiossidante soltanto in vitro, ma non in vivo; peraltro

con l’eccezione delle vitamine A, C ed E, l’efficacia antiossidante in vivo non è stata dimostrata in nessun alimento.